Operation Shingle, 79 anni dopo ricordando lo sbarco di Anzio

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Signal Corps Anzio
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Operation Shingle, 79 anni dopo si ricorda lo sbarco di Anzio. Sono state molte dal 22 gennaio 2023, le celebrazioni per ricordare i caduti di una delle operazioni più cruente di tutta la seconda guerra mondiale: il tentativo alleato di aprire la via per Roma, creando una testa di ponte per entrare con le proprie truppe alle spalle dei tedeschi.

Cerimonie ufficiali che si sono svolte in collaborazione con l’Ambasciata Britannica e con la Commonwealth War Graves Commission, al Beachhead War Cemetery (Falasche), al Commonwealth Cemetery (Santa Teresa), al Cimitero Civile di Anzio e in Piazza al Monumento ai Caduti. A seguire il consueto toccante appuntamento al Porto di Anzio, ai piedi delle targhe dedicate all’incrociatore britannico Spartan, affondato il 29 gennaio 1944, The Duke of Wellington e  King’s Shropshire light Infantry.

Commemorazione sbarco Anzio 2023 (courtesy of CwgC)

Le celebrazioni all’Anzio Beach Head War Cemetery  (courtesy of CwgC)

Appuntamenti anche al Sicily – Rome American Cemetery con la deposizione di una corona e con una giornata di commemorazione con le scuole, coordinata dal Direttore, Melanie Resto, che ha aperto la cerimonia ufficiale conclusa con l’esibizione canora del Chris Cappell College.

All’evento hanno partecipato l’Ambasciatore Britannico per l’Italia e San Marino, Rt Hon Edward Llewellyn Officer of the Order of the British Empire, il British Defence Attaché to Rome, Col. Matt Smith, il Defence Attaché dell’Ambasciata del Canada in Italia Capt. André Boisjoli e il commissario prefettizio straordinario del Comune di Anzio, Francesco Tarricone; oltre a rappresentanti dell’Esercito Italiano, dell’ANPI e delle istituzioni locali. Molti anche i rievocatori, arrivati per ricordare uno dei momenti chiave nella campagna d’Italia

HarryShindler (CwgC)

HarryShindler (photo by CwgC)

Doveva esserci anche il famoso e ultimo veterano dello sbarco di Anzio, il britannico Harry Shindler, Officer of the Order of the British Empire, di 101 anni, che vive in Italia, ma a causa di un piccolo incidente non ha potuto partecipare le celebrazioni. E’ stato l’ambasciatore britannico a legere il discorso preparato da Harry per l’occasione durante la cerimonia al monumento ai Caduti presso il porto. Nel suo discorso il veterano ha scritto: «Oggi sono l’ultimo di quelle migliaia di soldati alleati, miei amici e compagni che sbarcarono sulla spiaggia qui ad Anzio quella mattina del 22 gennaio 1944. Mesi dopo, il 23 maggio alle 5.45 ci alzammo e iniziammo la battaglia per uscire finalmente da questo piccolo pezzo di terra. Molti dei nostri giovani sono sepolti qui e avrei voluto essere con voi oggi, per ricordare il grande prezzo pagato allora per la vostra e nostra libertà. Ora tocca a voi difendere la libertà conquistata con tanto sacrificio».

Commemorazione sbarco Anzio 2023 (courtesy of CwgC)

Le commemorazione  dello sbarco di Anzio 2023 (courtesy of CwgC)

 

Lo sbarco di Anzio , uno stallo di cinque mesi

Lo sbarco di Anzio (nome in codice operazione Shingle) avvenne il 22 gennaio 1944 sulle spiagge davanti agli abitati di Anzio e Nettuno, durante la campagna d’Italia nella seconda guerra mondiale. L’obiettivo degli alleati era quello di creare una testa di ponte, dietro i tedeschi, attestati sulla linea Gustav. In questo modo, secondo il comando alleato, si sarebbe sguarnito il fronte a Cassino e così la 5ª Armata del generale Mark Clark sarebbe potuta entrare come un cuneo lungo il settore tirrenico della Gustav. Lo sbarco venne guidato dal generale John Lucas, al comando del VI corpo d’armata Usa, e per quanto la prima ondata riuscì facilmente ad attestarsi sulla spiaggia permettendo il consolidamento successivo della testa di ponte, i tedeschi attraverso una serie di contrattacchi misero in seria difficoltà gli anglo-americani in una lunga e logorante battaglia di posizione che durò fino al maggio successivo: perso Cassino i tedeschi dovettero ritirarsi anche dalla zona di Anzio, risalendo l’Italia fino al successivo avamposto difensivo ossia la linea Gotica.

IWM Anzio

Sbarco di mezzi da un pontile mobile ad Anzio (ph IWM via Wiki commons)

Alla fine del 1943, con la pianificazione dello sbarco in Normandia, il Mediterraneo dunque un teatro d’operazioni prevalentemente britannico e considerato dagli statunitensi secondario rispetto a Overlord. Tuttavia fu Winston Churchill a convincere gli Stati Uniti nella necessità di continuare a spingere anche sul fronte italiano; Eisenhower che era diventato comandante delle forze in Europa, concesse di distaccare nel Mediterraneo fino a metà gennaio 68 mezzi da sbarco LST destinati all’operazione in Normandia per rendere più rapida la conquista di Roma. In seguito sarebbero stati presenti i mezzi necessari per il previsto sbarco nella Francia del sud (operazione Anvil), che sarebbero stati poi trasferiti in Gran Bretagna in vista dell’invasione della Normandia.

Soldati del VII Cheshire Regiment in trincea durante i combattimenti (ph IWM via Wikicommons)

E in effetti l’avanzata degli Alleati era divenuta sempre più difficoltosa; fin dallo sbarco a Salerno la campagna aveva incontrato l’aspra resistenza delle forze tedesche guidate dal feldmaresciallo Albert Kesselring. La linea invernale era formata da una serie di avamposti disposti in profondità, chiamati in codice linea Barbara; dietro si trovava la linea Bernhardt ancorata sulle colline intorno a Cassino, che sfruttava al massimo le difese naturali del Garigliano e del fiume Rapido. Queste due linee rappresentavano le fasce meglio munite della linea Gustav, che coincideva con il fronte tedesco che tagliava in due la penisola a sud di Roma

Italien, Panzer IV Bundesarchiv

Panzer IV schierato in linea (Ph Bundesarchiv via Wikicommons)

Per aprire la via il piano era far sbarcare una parte della 5ª Armata nella zona di Anzio, 50 chilometri a sud di Roma. Infatti, in linea con le decisioni politiche, una rapida conquista di Roma e un’avanzata verso la linea Pisa-Rimini avrebbe permesso agli Alleati di utilizzare gli LST nel Mediterraneo per l’operazione Anvil, la quale poteva partire solo utilizzando i porti dell’Italia settentrionale. Churchill però non rinunciò ai suoi ambiziosi piani strategici nel Mediterraneo. Propose quindi l’idea di uno sbarco con forze superiori, allo scopo di rendere la testa di ponte inattaccabile e possibilmente sfruttarla per distogliere truppe tedesche dalla linea Gustav. Ottenne il via libera e tutti gli LST. Il loro ritiro fu posticipato al 6 febbraio e Overlord da metà maggio al 4 giugno.

I mezzi furono radunati nel porto di Napoli. In tutto ottantotto LST, che avrebbero sbarcato due divisioni e tutto il materiale di accompagnamento, quindi una terza divisione in un secondo tempo. L’operazione Shingle poggiava sull’idea che che i tedeschi avrebbero sguarnito la Gustav per fronteggiare gli sbarchi anfibi, ma gli Alleati non avevano previsto che Kesselring potesse disporre di divisioni fresche schierate in riserva a sud di Roma. Secondo Kesselring era inoltre chiaro che lo sbarco sarebbe avvenuto in parallelo con un attacco alla Gustav. Per questo predispose l’arrivo di quattro divisioni di riserva (due non arrivarono in tempo) con le quali contava di poter agire in tempo contro le previste offensive Alleate. Kesselring poté disporre a nord di Roma della 92. Infanterie-Division e a sud la 4. Fallschirmjäger-Division, mentre la 29. e la 90. Panzergrenadier furono messe in riserva mobile per contrastare eventuali sbarchi. Furono schierati anche potenti cannoni ferroviari per martellare la zona in previsione dello sbarco

Cannone ferroviario Anzio Bundesarchiv

Uno dei potenti cannoni ferroviari che bombardarono il porto di Anzio (ph Bundesarchiv via Wikicommons)

Per l’operazione fu schierato il VI Corpo statunitense del maggior generale John Lucas, articolato sulla 1ª Divisione fanteria britannica al comando del generale Penney e sulla 3ª Divisione di fanteria dell’energico maggior generale Lucian Truscott. Vi erano poi alcuni reparti scelti di rinforzo come il 1º e 3º Battaglione ranger del colonnello William Darby, i paracadutisti del 504º Reggimento di fanteria aviotrasportata del colonnello Reuben Tucker, l’83º Battaglione chimico, il Commando 9 dell’esercito britannico e il Commando 43 dei Royal Marines. A Napoli erano presenti altre due divisioni che sarebbero arrivate sulle spiagge non appena i primi LST si fossero liberati dalle operazioni iniziali ad Anzio: si trattava della 1ª Divisione corazzata e della 45ª Divisione di fanteria statunitensi, al comando rispettivamente del maggior generale Ernest Harmon e del maggior generale William Eagles.

 I tedeschi avevano occupato la regione di Anzio e Nettuno subito dopo l’armistizio di Cassibile dell’8 settembre, poiché provvista di alcune batterie costiere; evacuarono la popolazione dalle case prospicienti al mare e iniziarono i preparativi per distruggere il porto. Inoltre requisirono molte abitazioni per le truppe del presidio e per i soldati di ritorno dal fronte. Le truppe presenti in Italia, prelevate dalla riserva mobile dell’OKW, erano di eccellente qualità e tali rimasero per tutta la durata della campagna d’Italia: in ottobre erano schierate la 3. e la 15. Panzergrenadier-Division contro la 5ª Armata; la Fallschirm-Panzer-Division 1 “Hermann Göring” formava la riserva, mentre il più esteso fronte adriatico era presidiato dalla 16. Panzer-Division, 26. Panzer-Division, 29. Panzergrenadier, la 1. Fallschirmjäger-Division e due divisioni di fanteria. Quando il 30 gennaio Lucas tentò di avanzare trovò la strada sbarrata dalla 14ª Armata tedesca del generale von Mackensen, di nuova costituzione; schierata come riserva strategica e a protezione delle probabili zone di sbarco lungo la costa, al momento del primo contrattacco contro la testa di ponte di Anzio poté schierare trentatré battaglioni di fanteria.

 I tedeschi, seppur limitatamente, poterono contare sul supporto di reparti della Repubblica Sociale Italiana, tra cui mezzi d’assalto della ricostituita Xª Flottiglia MAS e aerosiluranti del Gruppo Aerosiluranti “Buscaglia-Faggioni”, che operarono alcuni attacchi contro le unità navali davanti ad Anzio.

spitfire (Iwm) Anzio

Spitfire della Raf sui cieli di Anzio (ph Iwm via Wikicommons)

Il giorno dello sbarco, la situazione sulle spiagge si rivelò così tranquilla che il generale Alexander, l’ammiraglio Troubridge e il generale Clark salirono poi sui DUKW e raggiunsero le rive, ispezionando la testa di ponte e controllando il morale. Gli Alleati avevano in effetti colto di sorpresa i comandi tedeschi; alla fine del primo giorno 27.000 americani, 9.000 britannici e 3.000 veicoli occupavano la testa di sbarco, larga 25 chilometri e profonda dai 4 ai 6. Il 22 gennaio furono registrate solo tredici vittime a causa di qualche tiro delle lontane artiglierie tedesche e di rare incursione della Luftwaffe. Ma non fu così semplice. Dovettero trascorrere circa sei mesi di combattimenti furiose, di offensive e controffensive tedesche che in più di una occasione rischiarono di sterilizzare la testa di ponte, prima che gli alleati riuscissero a uscire dalla zona di Anzio, rompere la linea a Cassino e predisporsi per entrare a Roma. 

 

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Seconda guerra
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