L’appello: il soldato Adler cerca i ‘suoi’ bimbi della Gotica

4 years fa scritto da
Martin Adler fotografato coi bambini incontrati sulla Gotica
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Il soldato Adler cerca i bambini incontrati sulla linea Gotica nel ’44. Un incontro pazzesco, come solo potevano esserlo gli incontri di guerra.
Lui si chiama Martin Adler, è originario del Bronx, New York. Oggi ha 96 anni e vive a Boca Raton in Florida. Appena ventenne, dal 1944 al 1945 combattè in Italia contro i nazifascisti con la 85th Infantry Division Custermen, addetto all’armamento pesante della compagnia D del 339th Infantry Regiment. Ha un sogno. “Tra settembre massimo ottobre 1944, scattai una foto con tre bambini in una casa da poco liberata, se sono ancora vivi vorrei ritrovarli”. Sbarcato a Napoli nel marzo 1944, Adler il 3 giugno 1944 ricevette la Bronze Star per atti eroici compiuti a Rocca Priora, sui colli albani alle porte di Roma. La Capitale d’Italia venne liberata dagli Alleati il giorno seguente. Nel settembre – ottobre del 1944 con la sua unità, Adler si trovava in prossimità della Linea Gotica nell’Appennino Tosco-Emiliano dove venne scattata questa foto che ha una storia incredibile.

La cesta dei miracoli

Il soldato Adler coi bimbi

Il soldato Adler in posa coi tre bimbi

Martin Adler e John Bronsky (soldato originario di Philadelphia morto da qualche anno) entrarono mitra Thompson in pugno in una casa di un paese. Insieme alla figlia Rachelle Shelley Adler Donley racconta la sua storia e lancia un appello. “Non ricordo il nome del paese. C’era silenzio, non sapevamo se i tedeschi si fossero ritirati veramente o ci aspettassero nascosti per tenderci una trappola” racconta Adler. “Entrammo in quell’abitazione. C’era un grande cestino di legno dal quale uscivano strani rumori. Si muoveva qualcosa lì dentro. Io e John avevamo già il dito sul grilletto pronti a sparare. potevano esserci dei tedeschi” ricorda Martin. “Poi un urlo e una donna che corse incontro urlando “bambini, bambini!”. Era la loro mamma che urlava! Ci fermammo e da quel grandissimo cesto sbucarono tre splendidi fanciulli, due bimbe e un bimbo”. “Feci il più bel sorriso del Mondo ed io e John iniziammo a ridere, felici di non aver premuto quel grilletto. Non ce lo saremmo perdonati tutta la vita”. “Volevo scattare una fotografia –ricorda Adler – presi la mia macchina fotografica. Chiesi alla mamma il permesso. Lei mi fece capire che i bambini non erano pronti…”. “Ancora pochi minuti e i bimbi tornarono con i migliori vestiti che avevano, tirati a lucido per scattare due foto con me ( la foto con il soldato con l’elmetto nda) e John. Fu il momento più bello che ricordi in quell’inferno chiamato guerra. Ho un sogno. Quelle due bambine e il bambino sono ancora vivi ? C’è qualcuno che si riconosce? Forse loro, o i loro figli. Mi piacerebbe parlare con loro e perché no quando finirà questo virus incontrarci di nuovo e abbracciarci. Proviamoci, sarebbe una favola di Natale ritrovarci tutti insieme” è l’appello con il cuore in mano che Martin lancia dalla Florida. Il suo amico John non c’è più, ma lui ha atteso 76 anni per quel momento.

Possibili luoghi delle due foto

Martin Adler non ricorda il paese esatto, si ricorda sicuramente che venne scattata tra settembre e ottobre 1944 (più probabile settembre visto che il bimbo sulla sinistra ha i calzoncini corti) , anche perché a novembre Adler venne ferito al naso da una scheggia di mortaio mentre mise la testa fuori dalla sua ‘’foxhole”, il suo trinceramento sulla Linea Gotica. Subito rifiutò le cure. “Ma la mia ferita al naso mi faceva russare… per paura di essere individuati dai tedeschi mi portarono via e venni ricoverato a Napoli. Intanto era scoppiata una infenzione. Ritornai in linea con i miei commilitoni solo a fine marzo 1945” ricorda Martin. Controllando i diari di guerra del 339th Infantry Regiment in quei giorni di settembre 1944 si combattè presso Il passo del Giogo, valico dell’Appennino tra Toscana ed Emilia-Romagna posto ad un’altitudine di oltre 800 metri sopra il livello del mare che ne fa uno dei più bassi valichi dell’appennino settentrionale. È ubicato in provincia di Firenze, tra il comune di Firenzuola e il comune di Scarperia, lungo la ex strada statale 503 del Passo del Giogo (dal 2005 strada provinciale). Separa la valle del Santerno dalla valle del Mugello. Era presidiato dalla linea difensiva tedesca denominata Linea Gotica. Nel settembre 1944 fu qui che si realizzò lo sfondamento alleato con una serie di assalti durati 5 giorni da parte dei soldati Alleati del II Corpo U.S.A tra cui l’unità di Adler. In particolare vennero investite le alture di Monticelli e monte Altuzzo, prospicienti il versante sud del passo e difese dai soldati tedeschi della 4ª divisione paracadutisti della Luftwaffe. Nei giorni e le settimane fino ad ottobre seguenti l’avanzata continuò sfondando verso l’Appennino bolognese presso i paesi la Valle del Santerno, la Valle dell’Idice, il torrente Sillaro, Monte Bibele, i paesi di Quinzano, San Benedetto di Querceto e San Martino, Monterenzio. Luoghi dove il fronte della Gotica si fermò fino allo sfondamento della primavera del 1945. E’ quindi con ogni probabilità in quest’area compresa tra le province di Firenze e l’Appennino bolognese, interessate dalla Linea Gotica che la foto venne scattata a fine estate inizio autunno 1944.

Contatti

Le persone interessate che si riconoscono nella foto con Martin Adler e John Bronsky, o loro parenti possono contattarmi direttamente alla mail matteincerti@gmail.com o su facebook oppure al telefono 335-5954971. Verranno immediatamente messi in contatto con la figlia di Martin, Rachelle Shelley Adler Donley e Martin stesso.

di Matteo Incerti e Rachelle Shelley Adler Donley

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Seconda guerra
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