Operazione anti pirateria per Nave Martinengo

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Esercitazione anti pirateria per Nave Martinengo
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Operazione anti pirateria per Nave Martinengo. La fregata della Marina Militare è  impegnata nel Golfo di Guinea per svolgere attività di antipirateria, e ha preso parte a un’esercitazione con la Marina congolese.

Poco dopo essere uscita dal porto, la nave ha simulato di essere un mercantile soggetto ad attacco di pirati. A seguito della richiesta d’aiuto, sulla scena è intervenuto il pattugliatore congolese P202 con un proprio team specialistico, con l’obiettivo di riprendere il controllo dell’unità e trarne in salvo l’equipaggio.

Il pieno rispetto delle norme per prevenire la diffusione del COVID-19, per tutelare i militari di entrambi i Paesi, non ha permesso di spingere l’esercitazione fino all’effettivo abbordaggio dell’unità italiana. Tuttavia, l’esercitazione ha raggiunto un buon livello di realismo includendo una serie di manovre a favore dei militari stranieri, eseguite dal personale della marina congolese. Dopo l’evento addestrativo, nave Martinengo ha poi ripreso l’attività di presenza e sorveglianza nelle acque atlantiche al largo delle coste dell’Africa Centrale.

Esercitazione anti pirateria per Nave Martinengo

Nave Martinengo (foto Marina Militare)

Attività di questo tipo costituiscono un’ottima opportunità per la Marina Militare Italiana e per i suoi equipaggi, assolvendo contemporaneamente due importanti obiettivi: la diplomazia navale, genetica funzione delle navi militari, e condivisione di esperienze. Le navi militari, in quanto ambasciatrici dello Stato all’estero, abilitano il rafforzamento dei rapporti con le marine estere con riflessi positivi anche sulle relazioni fra i rispettivi paesi. Inoltre, lo scambio addestrativo con le omologhe realtà locali sviluppa la capacità di integrazione tra forze che, potenzialmente, potrebbero trovarsi a lavorare insieme. In sintesi, la costruzione della confidenza che, per mare e lontano dalle aree di normale operazione, è necessaria per affrontare problemi locali che tuttavia hanno impatto sul benessere di paesi anche molto lontani. In un’ottica di lungo periodo, per migliorare le condizioni di sicurezza marittima del Golfo di Guinea, è indispensabile che le Marine dei Paesi rivieraschi incrementino costantemente le proprie capacità di intervento in alto mare nel contrasto al fenomeno della pirateria, dei traffici illeciti e della pesca illegale che affliggono queste acque, grazie anche al supporto di marine in grado di proiettare a distanza capacità come quella italiana.

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