K98, insostituibile. MP43/1, il primo fucile d’assalto con ottica di precisione. Gewehr 43 semiautomatico e ugualmente iconico. Erano queste le armi degli sniper tedeschi della seconda guerra mondiale. Abbiamo avuto l’opportunità di fotografare e mettere in fila alcuni pezzi di storia, nella disponibilità di Vincenzo di Domenico di Biancavilla, per analizzare la dotazione dei tiratori scelti dell’esercito tedesco. Le proponiamo in una gallery strepitosa per dettagli e stato di conservazione delle armi
Mauser K98: il più affidabile e diffuso
Il K98 è nato dopo un lavoro importante che la Mauser svolse a partire dal Gewehr 98. Si distinse per la grande affidabilità e precisione, con una gittata efficace che, con ottiche di precisione poteva arrivare fino ai 1000 m.
L’esemplare che osserviamo nelle foto è stato prodotto nel 1943 nella fabbrica Waffenwerke Brünn (Brno) come si evince dal marcatura dot. In quell’annoa Brno furono prodotti 219.843 fucili dal numero di matricola 7390 fino al 9864u.
Il K98 era un fucile a otturatore girevole-scorrevole. Il caricatore interno poteva essere riempito tramite stripper clip da cinque colpi 7,92 × 57 mm o un colpo alla volta. La leva dell’otturatore curva verso il basso permetteva una azione più rapida e la possibilità di montare ottiche direttamente sopra l’arma. Su tutti i fucili c’era l’astina corta per la pulizia agganciata sotto la canna tramite l’attacco per la baionetta. Solo unendo tre astine era possibile ottenerne una sufficientemente lunga per la manutenzione dell’arma. I metalli venivano protetti dall’ossidazione dapprima con un procedimento, la reazione di Schikorr che ‘bluiva’ gli acciai con uno strato di magnetite; dal 1944 fu introdotta la fosfatazione (o, in alternativa, la parkerizzazione) per avere una protezione efficace. I primi modelli di K98k erano forniti di calcio in noce (pezzo unico). Dal 1938 in poi, l’arma cominciò a presentare un calcio laminato, conseguenza della scarsità di materiali e del costo elevato del legno di noce. Il calcio in laminato risultava più resistente di quello a pezzo unico, non richiedeva stagionatura, e soprattutto era molto più economico, a costo di un maggior peso.
Il K98k era distribuito con la cinghia per il trasporto, coprivolata e un kit di pulizia RG34 (Reinigungsgerät 34) racchiuso in un contenitore metallico, che conteneva un oliatore e attrezzi per lo smontaggio dell’arma.
Per gli sniper, venivano scelti in fabbrica i fucili particolarmente precisi, su cui veniva poi montata un’ottica. Un buon cecchino poteva colpire con un K98k un bersaglio distante fino a 1.000 m. L’ottica tedesca Zeiss Zielver 4× (ZF 39) presentava un reticolo di compensazione per la caduta dei proiettili a intervalli di 50 m (l’ottica spaziava dai 100 agli 800 m, altre varianti fino ai 1.000 m). Sul fucile si potevano montare altre ottiche ugualmente efficaci anche se la prima era la più diffusa. Il K98k non era progettato per il montaggio di ottiche, la lavorazione del castello per l’adattamento doveva essere eseguita da un artigiano molto preparato. Si stima che gli esemplari di precisione prodotti siano intorno alle 132.000 unità.
MP 43/1: l’automatico di precisione
L’Mp 43/1 è stato il predecessore dell’Stg 44. La sigla è l’abbreviazione di Sturmgewehr 44 ossia Fucile d’assalto modello 1944. Fu il primo pensato per garantire a tutti i soldati un’effettiva potenza di fuoco, rispetto alla precisione dei fucili bolt action. Per ottenere precisione, ma anche leggerezza e potenza di fuoco, gli ingegneri pensarono di utilizzare una munizione intermedia tra quella del fucile e quella della pistola. Preciso quasi come un fucile, rapido e devastante come una mitraglietta. L’Stg44 si piazza tra il K98 e la MP40 garantendo il tiro automatico efficace e controllabile a tutte le distanze di combattimento. Arrivò. Dal punto di vista tecnico, MP 43, MP 44, e StG 44 erano differenti denominazioni per lo stesso tipo di arma. Secondo alcune fonti non confermate, sarebbe stato lo stesso Hitler a scegliere il nome Sturmgewehr per ovvi motivi di propaganda. L’esemplare che osserviamo nelle immagini è nella disponibilità di Vincenzo Di Domenico di Biancavilla dell’armeria Traxarm. Si tratta di un’arma prodotta dalla Carl Walther A.G., Waffenfabrik, Zella-Mehlis, Thüringen, mentre lo scatolato del grilletto, come si evince dai waffenamt stampigliati è stata realizzata dalla Merz Werke di Francoforte. L’arma è corredata da un’ottica Zf.41 ‘cnx’ Emil Busch A.G., Optische Industrie, Rathenow, Brandenburg.
L’idea dell’ottica di precisione venne abbandonata quasi subito, tanto che le versioni successive dell’Mp 43 e poi l’MP44 e l’STG 44 ebbero le semplici mire metalliche. Non si ritenne, forse a ragione, che un fucile di quel genere potesse sostenere il tiro di precisione. L’unica eccezione venne fatta per sperimentare un sistema denominato Vampir, di mira a raggi infrarossi. La sigla era Zielgerät 1229; un mirino alimentato da una batteria spalleggiabile. Venne usato per la prima volta in combattimento nel febbraio 1945, quasi a guerra finita. Ma dando un’occhiata ai moderni sistemi di mira per i fucili d’assalto contemporanei, è facile capire quanto fosse avanti come concezione.
Gewehr 43, l’alternativa al K98
Col progredire della guerra e con l’entrata in linea di armamenti alleati migliori e più efficaci, il K98 cominciava a mostrare diversi limiti come arma di ordinanza dell’esercito tedesco. E così a Berlino si arrivò alla convizione che fosse necessario puntare su dei fucili semiautomatici per la fanteria. Due modelli, il G 41(M) e il G 41(W), furono proposti rispettivamente dalla Mauser e dalla Walther. Ma entrambi ebbero difetti e si rivelarono inaffidabili. Così nel 1943 la Walther combinò le caratteristiche positive del G 41(W) con un nuovo sistema di gas, migliorando di molto le prestazioni del fucile. Il prototipo venne accettato ed entrò in servizio nel 1943 con la denominazione Gewehr 43 (poi sostituita nel 1944 con Karabiner 43) e ne vennero prodotti 402.713 esemplari tra il 1943 e il 1945. Quello che vediamo nella gallery, nella disponibilità di Vincenzo Di Domenico Di Biancavilla di Traxarm, è stato realizzato dalla Walther nel giugno del 1944.
Si cominciò a produrre il fucile nell’ottobre del ’43, seguita nel 1944 dal K 43. Il nome venne cambiato da Gewehr (fucile lungo) a Karabiner dato che l’arma era di soli 2 cm più lunga del Karabiner 98k e il termine Gewehr risultava quindi inappropriato. La produzione alla fine della guerra fu di 402.713 esemplari, di cui almeno 53.435 fucili di precisione: questi ultimi erano dei K 43 equipaggiati con un’ottica Zielfernrorh 43 (ZF 4) a quattro ingrandimenti. L’arma era stata progettata per essere utilizzata anche in combinazione con il lanciagranate Schiessbecher (standard per il Kar98k) e il silenziatore Schalldämpfer, ma i test diedero dei risultati talmente negativi che non vennero mai inclusi nella produzione in serie. Il fucile non presentava neanche l’attacco per la baionetta
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