La pianificazione è essenziale per una condotta efficace sul campo. Per questo il comandante dell’Aviazione dell’Esercito, generale Paolo Riccò, nel predisporre il nuovo step dell’esercitazione Caex 2018, ha pensato proprio a questo aspetto dell’attività operativa.
Perché sul campo, quando si presenti la necessità, occorre essere perfettamente consapevoli della dotazione degli assetti, e utilizzarli al meglio in combinazione con le forze di terra che devono intervenire direttamente faccia a faccia con le possibili minacce.
Così l’esercitazione, durata due settimane, ha avuto anche un test realistico a fuoco al poligono di Decimomannu in Sardegna. Le forze sono partite dalla base di Viterbo, per assestarsi alla base di Capo Teulada, E da qui che gli elicotteri d’assalto, insieme a quelli per il trasporto truppe sono partiti per Decimomannu dove è stata simulata l’invasione dal mare di una forza ostile.
Nell’intervento gli AH129 sono entrati in azione a supporto delle truppe intervenute per ridurre l’offensività della forza d’invasione. Il test a fuoco ha previsto l’utilizzo di missili controcarro spike e colpi da 20mm.
I reparti interessati all’esercitazione sono stati numerosi: Centro Addestrativo Aviazione dell’Esercito, Comando Sostegno Aviazione dell’Esercito, Comando Brigata Aeromobile “Friuli”, Policlinico Militare “Celio”, Centro Militare Veterinario, 1° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Antares”, 2° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Sirio”, 3° Reggimento Elicotteri per Operazioni Speciali “Aldebaran”, 4° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Altair”, 5° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Rigel”, 7° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Vega”, 4° Reggimento di Sostegno “Scorpione”, 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste”, 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, 41° Reggimento “Cordenons”.
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