Carabina Winchester M1 Carbine: le armi della II guerra mondiale

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La carabina Winchester, conosciuta come M1 Carbine è e una delle armi simbolo della II guerra mondiale. Forse la più longeva, visto che negli Usa viene ancora prodotta e ha trovato una seconda vita. La ricordiamo in mano ai soldati americani sia nel teatro europeo che nel Pacifico, ma viene in mente anche in uso ai Carabinieri impegnati nei servizi di ordine pubblico. Un’arma semiautomatica semplice e affidabile, che rimase in uso nell’esercito Usa fino alla Guerra del Vietnam.La produzione variò nel corso degli anni con modelli nuovi e rivisitazioni che l’hanno resa molto popolare anche tra i civili.

La storia della Carabina Winchester M1

La storia della Carabina M1 comincia nel 1925 quando l’Us Army introduce la nuova denominazione per le armi d’ordinanza. La lettera M sta per “modello”, il numero progressivo indica l’evoluzione per il relativo tipo di armamento. M1″ indica il primo tipo di arma sviluppata in questa categoria. La Carbine M1 fu così la prima sviluppata in questa categoria. L’esemplare della gallery, nella disponibilità di Vincenzo di Domenico di Biancavilla di Traxarm, è stato prodotto dalla Inland General Motors nel 1944

L’obiettivo dei progettisti era costruire un’arma meno ingombrante rispetto al Garand, ottimo per la truppa ma pesante e difficile da portare per carristi, marconisti, squadre mortaio. Il secondo obiettivo era quello di creare un fucile per le truppe aviotrasportate (pensando anche al calcio ripiegabile). Un’arma più leggera rispetto al Garand e al mitra Thompson, con una buona precisione entro i trecento metri. le.

La Winchester entra in scena per la Carbine

Il primo ordine di sviluppo dall’Ordinance Department risale al 1938; due anni più tardi le specifiche tecniche dell’arma vennero approvate e si passò all’appalto. La Winchester, sulle prime non sottopose il progetto di una carabina, visto che l’impegno maggiore era speso nell’ideazione di un fucile alternativo al garand camerato per il .30-06. Dopo molte prove, e diversi sistemi di chiusura testati, nel maggio 1941, il prototipo era molto ‘dimagrito’: dai 4,3 kg di partenza si era arrivati ai 3,4 del progetto finale.

La Winchester si mise in contatto con l’Ordnance per proporre il proprio fucile M2. Il maggiore Studler della Ordnance ritenne possibile rimpicciolire il fucile per farne una carabina dal peso ancora più ridotto (dai 2 ai 2,5 kg) e richiese un prototipo al più presto. Il primo esemplare venne costruito in 13 giorni da William C. Roemer, Fred Humeston e altri tre lavoratori della Winchester: era essenzialmente una versione mini dell’M2 in .30 Carbine. Fu subito un successo: si usarono gruppo grilletto e blocchi di un Winchester M1905 e una barra di azionamento di un Garand opportunamente modificata

Le specifiche della carabina M1

La Winchester presentò un prototipo definitivo, in grado di farle aggiudicare la gara d’appalto nell’ottobre del 1941. La munizione .30 Carbine era molto performante. La palla standard pesa 110 grani (7,1 g), una cartuccia carica è 195 grani (12,6 g) e con una velocità alla volata di 610 m/s libera 1.311 J di potenza, quando sparata da un’arma con canna standard da 18 pollici (457 mm).

Un’arma più che funzionale per la difesa ravvicinata, capace di colpire fino a 300 metri, anche se verso i 180 metri il proiettile presenta una caduta molto evidente, tanto da far attestare la gittata utile nei 200 metri. Niente a che vedere con la potenza del Garand, ma sicuramente un ottimo compromesso, per efficacia e numero di munizioni che si possono trasportare (più leggere del 30.06)

Per quanto riguarda le mire, la Carabina M1 entrò in servizio con due semplici diottre rotanti da 150 e 300 mt. Un sistema non molto efficace che fu sostituito nel 1944 con un mirino ad alzo scorrevole e deriva con quattro impostazioni per 100, 200, 250 e 300 mt. I primi caricatori furono da 15 colpi: la versione M2 entrata in servizio alla fine del ’44 aveva caricatori da curvi da 30 colpi. La ricordiamo con la classica giberna sul calcio per portare due caricatori, anche se con i curvi da trenta, l’unica opzione prima del Jungle Clip che ‘istituzionalizzò’ l’uso erano i due caricatori legati insieme col nastro adesivo.

La baio non era prevista. L’attacco per il modello M4 venne inserito alla fine della II guerra: diventò accessorio in dotazione per la guerra di Corea.

Gli accessori in dotazione della carabina

Una variante a calcio pieghevole (M1A1) fu sviluppata per le truppe aviotrasportate. La Divisione Inland della General Motors ne produsse 140.000 esemplari in due volte nel 1942[21]. Furono inizialmente distribuite alla 82ª e 101ª Divisione Aviotrasportata e poi fornite anche agli altri paracadutisti e ai Marines.

Durante la seconda guerra mondiale, fu installato anche un soppressore di fiamma T23 (M3), che entrò in servizio con l’introduzione della variante M3. Per la Winchester fu pensato anche un lanciagranate M8, introdotto agli inizi del 1944. Si usava per sparare il colpo una munizione inerte che permetteva il lancio della granata da 22 mm.

Record di produzione

La Winchester fu l’arma più prodotta negli Usa durante la seconda guerra mondiale. Ne furono realizzati oltre 6.500.000 di pezzi (il Garand sfiorò i 6.000.000 e il mitragliatore Thompson superò appena i 2.000.000). E tante furono le fabbriche iconiche per gli Stati Uniti che durante il conflitto furono impegnate nella produzione della M1. La più nota fu la Inland della General Motors, ma anche Ibm, Underwood Typewriter Company e Rock-Ola Jukebox Company. I pezzi prodotti dalle aziende venivano assemblati spesso senza una filologia, molti pezzi furono rimontati dopo il conflitto in modo da avere carabine di un unico produttore, ma le più ricercate sono ovviamente quelle originali, mixate e arrivate in questa versione sulla linea del fuoco.

Pregi e difetti della Winchester M1

La Carabina era un’arma molto economica: il costo era di 45 dollari all’inizio della produzione. Per fare un paragone 85 dollari costava il Garand e addirittura 225 il mitragliatore Thompson. Con il basso costo della munizione, divenne un esempio della politica militare Usa nella seconda guerra mondiale: sopperire con la quantità, il gap qualitativo negli armamenti che i tedeschi avevano in linea

La carabina non era stata concepita come arma da prima linea; non ne aveva le caratteristiche se messa al confronto dei fucili d’assalto tedeschi. Tuttavia la capacità di trasportare molte munizioni, la leggerezza e la relativa maggiore precisione e potenza rispetto alle armi in calibro 45, ne determinarono una ampia diffusione. Non mancarono i problemi, soprattutto la scarsa capacità penetrazione e un basso potere d’arresto dei colpi, emersero fin dai primi combattimenti

Le varianti della Carabina

Il 26 ottobre 1944, entrò in linea la M2. Doveva essere la risposta all’Stg44 tedesco: aveva un caricatore da 30 colpi e il selettore di tiro. Con il fuoco automatico la M2 aveva un cadenza di 850/900 colpi al minuto. La Carabina M3 era essenzialmente una Carabina M2 con su montato un puntatore infrarosso M2 e senza mire metalliche. Fu impiegata per la prima volta in combattimento durante la Battaglia di Okinawa, dove ne vennero consegnate circa 150. Per la prima volta, i soldati statunitensi avevano a disposizione un’arma che permettesse di colpire il nemico anche di notte. Il sistema venne migliorato, diventando funzionale durante la Guerra di Corea

La Carbine oggi

Dal 2014, la Inland Manufacturing di Dayton (Ohio) ha introdotto una replica della Inland M1 Carbine. La Inland Manifacturing è un’azienda privata che produce repliche della M1 e M1A1 prodotte dalla divisione Inland originale tra il 1941 e il 1945. La nuova arma presenta tutte le caratteristiche dell’originale: attacco per baionetta di tipo 3, diottra regolabile, sicura a pressione, otturatore stondato, calcio in noce e caricatore da 15 colpi. L’arma monta l’attacco per i caricatori da 30 colpi nel caso l’utente voglia montarli. Il modello M1A1 è invece basato sulla produzione del 1944.

(fotogallery: Fotocronache Germogli per Armymag – riproduzione riservata)

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Sistemi d'arma
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