Esercito europeo, test d’integrazione

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Si parla spesso di un esercito europeo, ma poco spesso di quello che si fa per cercare di integrare le forze armate dell’UE. Un esempio è stata l’esercitazione European Wind, tenutasi a fine 2016. L’obiettivo era raggiungere la piena capacità operativa del Battle Group europeo, forza militare di intervento rapido a disposizione dell’Unione Europea per essere impiegata in eventuali Teatri di crisi internazionale già a partire da inizio 2017.

Hanno preso parte all’esercitazione i reparti appartenenti a DECI (Defence Cooperation Initiative), iniziativa di cooperazione militare di fanno parte le Forze Armate di Italia, Austria, Croazia, Slovenia, Ungheria e, recentemente, anche dell’Albania, qui presente con un nucleo di osservatori. I militari appartenenti ai cinque Paesi sono dunque arrivati in Friuli operando in maniera congiunta in diverse aree addestrative della provincia di Udine dirette dal Comando Brigata Alpina Julia​.

La Julia ricopre anche il ruolo di leader dell’MLF (Multinational Land Force), forza terrestre di cui fanno parte anche Slovenia ed Ungheria. Il contingente più corposo è quello italiano, che schiera oltre 1.200 uomini ed assetti specialistici capaci di gestire, in un contesto di spiccata interoperabilità, il più ampio scenario di eventi che possono caratterizzare l’impiego militare in supporto ad una Nazione interessata da una situazione di crisi.​

(fonte Esercito Italiano)

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Missioni internazionali · Primo piano
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