E’ una delle rievocazioni storiche più importanti sul territorio nazionale. Si tratta di ”Diari di Guerra – La storia ritorna a Montegabbione e Parrano”. Nei comuni del ternano a giugno, si ricorda la liberazione da parte degli alleati avvenuta proprio in quel mese del 1944. L’edizione 2016 è stata da ricordare come uno degli aventi più seguiti dai reenactor di tutta Italia; oltre ai figuranti era operativo anche un carro armato Sherman e molti automezzi del periodo bellico. Alla rievocazione si è unita anche la commemorazione con la visita al Monumento in ricordo delle 400 vittime del bombardamento del 28 gennaio 1944 al ponte sul fiume Paglia ad Allerona e al cimitero di guerra inglese, dove sono sepolti i dieci soldati caduti a Montegabbione
La rievocazione
I rievocatori hanno allestito i campi base, in modo da far vedere ai visitatori scene della vita quotidiana dei soldati. Ricreato anche l’ufficio comando tedesco, con radio e telefoni originali dell’epoca e funzionanti.
Hanno partecipato alla rievocazione, organizzata con il patrocinio dei comuni di Montegabbione e Parrano, la comunità montana Selva di Meana e con la collaborazione delle pro loco locali:
- Plotone storico”Ettore Tosi Brandi”
- Gruppo di Rievocazione Storica “La Croce di Ferro”
- Gruppo di Rievocazione Storica “ULTIMOFRONTE 1945”
- M40 Oberkommando
- Noi. Soldati al fronte 43-45
- Gruppo di rievocazione storica wh43
- OKW 40-45
- Linea Gotica Pistoiese
- Overlord’44
- Associazione Stella Tricolore
- Ironman Battalion
- Sturm un drang
- Associazione amatoriale mezzi ex militari Cortona
La storia
Quello del bombardamento del ponte ferroviario di Allerona, il 28 gennaio 1944 è uno degli episodi più controversi della campagna d’Italia. I bombardieri alleati distrussero il ponte, ma in quel momento sui binari era in transito un treno tedesco con a bordo 1500 prigionieri alleati, che arrivavano dal campo di prigionia di Fara Sabina.
Furono sterminati. Quando la vicenda sembrava destinata all’oblio, furono ritrovate alcune foto scattate da un soldato austriaco. Le foto avevano una dicitura sul retro, dove il militare aveva scritto cosa fosse accaduto.
A condurre gli studi su quel fatto, i membri di un’associazione locale, la “Giugno 44″, Sulla storia c’è anche un libro “La mia guerra non è finita”, scritto dal giornalista Marco Patucchi col supporto di Harry Shindler reduce inglese dello sbarco di Anzio e ‘ambasciatore’ in Italia della Italy Star Association, associazione dei reduci inglesi della Campagna d’Italia.
Sulla vicenda hanno lavorato anche la giornalista statunitense, Sue Finley (è la figlia del soldato americano Richard Morris, uno dei superstiti di quel triste episodio di fuoco amico), il ricercatore Claudio Biscarini e Janet Kinrade Dethick dell’Associazione”Friends of Orvieto Cemetery”, che ha rintracciato i familiari dei soldati che erano su quel treno, e nel 2015 ha incontrato addirittura uno dei sopravvissuti che allora era ancora in vita. Il suo lavoro è raccolto qui.